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Nuove evidenze per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta

Oncologia Medical Information Dottnet | 27/10/2015 11:50

Lo studio ha convalidato un regime che combina chemioterapia a ridotta intensità e imatinib in pazienti cromosoma Philadelphia positivi.

Nello studio, sono state confrontate alte dosi di imatinib, un inibitore della tirosin chinasi, in combinazione con chemioterapia di intensità ridotta (gruppo A) al dosaggio standard di imatinib con la terapia iper-CVAD (ciclofosfamide/vincristina/doxorubicina/desametasone) (gruppo B) in 268 adulti (con età media di 47 anni) affetti da leucemia linfoblastica acuta (LLA) cromosoma Philadelphia positiva (Ph+).

L'obiettivo primario è stato valutare la percentuale della risposta molecolare maggiore (MMolR) dopo il secondo ciclo, essendo poi i pazienti eleggibili per il trapianto di cellule staminali allogeniche (TCS) se avevano un donatore o per TCS autologo in caso di MMolR e assenza di un donatore.

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E’ stato osservato un minor numero di decessi indotti, con una percentuale di remissione completa (CR) più alta nel gruppo A rispetto al gruppo B (il 98% in confronto al 91%; p= 0.006), mentre la percentuale di MMolR è risultata simile in entrambi i gruppi (il 66% rispetto al 64%). Durante un follow-up medio di 4.8 anni, le percentuali di sopravvivenza a 5 anni senza eventi e la sopravvivenza globale (OS) sono state stimate pari al 37.1% e al 45.6%, rispettivamente, senza differenza tra i 2 gruppi. Il trapianto allogenico è risultato associato ad un beneficio significativo in termini di sopravvivenza in assenza di recidive (rapporto di rischio [RR] 0.69; p= 0.036) e OS (RR 0.64; p= 0.02), la conta iniziale dei globuli bianchi è stato l'unico fattore significativamente correlato all’effetto del TCS.

Nei pazienti che hanno raggiunto la MMolR, il risultato è stato simile dopo trapianto autologo e allogenico. Questo studio ha convalidato un regime di induzione che combina la chemioterapia a ridotta intensità e l’imatinib in pazienti adulti con LLA/Ph+ e ha suggerito che il TCS in prima CR è ancora una buona opzione per tutti i pazienti adulti Ph+.

Riferimenti bibliografici:

Chalandon Y, Thomas X, Hayette S, Cayuela JM, Abbal C, Huguet F, Raffoux E, Leguay T, Rousselot P, Lepretre S, Escoffre-Barbe M, Maury S, Berthon C, Tavernier E, Lambert JF, Lafage-Pochitaloff M, Lhéritier V, Chevret S, Ifrah N, Dombret H; Group for Research on Adult Acute Lymphoblastic Leukemia (GRAALL). Randomized study of reduced-intensity chemotherapy combined with imatinib in adults with Ph-positive acute lymphoblastic leukemia. Blood. 2015 Jun 11;125(24):3711-9.

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